mercoledì 5 novembre 2014

Juve: che sofferenza, Real e Borussia avanti, beffa Arsenal


Dopo quattro giornate i gironi di Champions hanno già dato i primi verdetti sul passaggio del turno, ma tra le squadre ancora in corsa non può spegnersi la fame e l'ambizione di andare avanti: il cessate il fuoco è ancora lontano e le prossime due giornate avranno molto da raccontare.

Riflettori accesi sul Gruppo A e la Juventus, vincente e fortunata sotto la pioggia dello Juventus Stadium. Gli uomini di Allegri si sono ritrovati in svantaggio intorno all'ora di gioco sul gol di N'Dinga, dopo che la punizione di Pirlo e il pari su calcio d'angolo di Botìa (cantera Barcellona) avevano illuminato la prima frazione. Poi succede tutto in 5 minuti: dopo il vantaggio ospite, con la classifica che già condannava i bianconeri (allora distante 6 lunghezze dai greci e dall'Atletico), sul traversone tagliato dello stesso Pirlo, è arrivata la deviazione vincente di Llorente (subentrato a Morata); poi il gol di Pogba, abile a sfruttare un rimpallo prima di freddare Roberto dal limite. Nel finale ci sarebbe stata anche l'occasione per andare 4-2 e superare l'Olympiacos negli scontri diretti, ma la mano di Roberto e il palo hanno negato a Vidal la gioia dal dischetto.

Nello stesso raggruppamento l'Atletico Madrid hanno espugnato il campo del Malmoe vincendo 0-2 con una rete per tempo: prima Koke con un pregevole colpo di tacco ha messo in porta il cross di Juanfran; poi Raul Garcia ha risolto alla sua maniera dopo un'altra discesa del terzino scuola Real Madrid. L'ex Torino Alessio Cerci è rimasto in panchina per tutti i 90'.
Così la squadra di Simeone guida il girone e si appresta ad ospitare l'Olympiacos sperando di qualificarsi con un turno d'anticipo; magari aprendo la strada alla Vecchia Signora che andrà trasferta in terra svedese. Una sfida ostica, sia perché il Malmoe ha dimostrato di avere un discreto potenziale in casa, sia perché la Juve non vince una trasferta di Champions dalla gara del Celtic Park nel 2013. In ogni caso i bianconeri dovranno fare punti anche nella difficile partita finale contro l'Atletico, altrimenti il passaggio del turno è impensabile.

Situazione differente nel gruppo del Real Madrid, dove la squadra di Ancelotti ha già ipotecato gli ottavi e, con ogni probabilità, anche il primato (dovrebbe andare sotto negli scontri diretti con il Basilea dopo il 5-1 dell'andata). Primo posto agguantato grazie ad un sofferto 1-0 casalingo ai danni del  Liverpool. I Reds sono scesi in campo con una formazione rimaneggiata, priva di Gerrard, Sterling, Coutinho, Sturridge e Balotelli, ma sono riusciti a tenere la singola rete di svantaggio nonostante il primo tempo feroce degli avversari. Nella ripresa, con i ritmi in calo e l'ingresso dei primi tre del gruppetto sopra citato, la squadra di Brendan Rodgers si è affacciata dalle parti di Casillas, senza tuttavia trovare il pari.

Se i giochi sono praticamente fatti per i Blancos, la situazione è critica per i Reds. Solo 3 punti nelle prime quattro partite, come il Ludogorets, e tre in meno del Basilea che per la cronaca ha schiantato i bulgari 4-0. Ora ad attendere Gerrard e compagni c'è la trasferta in Bulgaria (da non sottovalutare, anche il Madrid ha faticato), e infine la sesta gara in casa contro gli svizzeri. Quest'ultima sarà fondamentale e giocarla ad Anfield è un buon vantaggio. Tutto è possibile in questa lotta al secondo posto, ma non sono permessi passi falsi.

Rocambolesco pari dell'Arsenal tra le mura amiche dell'Emirates: si fa rimontare tre reti (Arteta, Sanchez, Oxlade-Chamberlain) dall'Anderlecht in mezz'ora (due gol di Vanden Borre e Mitrovic) nel più classico dei suicidi sportivi.
Altra prova di immaturità per la squadra di Wenger che aveva già chiuso la pratica ed è riuscita ugualmente a farsi beffare. Per l'occasione mi limito a citare un articolo di un giornale inglese che nell'immediato post-partita recita: "After this, imagine what the big boys of European football are going to do to Arsenal if they make it to the next phase of the Champions League. They will chew them up and spit them out. [...] But this is Arsenal, remember." Ai lettori l'arduo compito di tradurre.

Ne approfitta Ciro Immobile, che vince lo scontro tutto italiano con Prandelli, nel 4-1 di Borussia Dortmund - Galatasaray dove il napoletano segna e causa un'autorete. Il girone è già definito: i tedeschi guidano con 12 punti e l'Arsenal segue con 7. Entrambe dovrebbero essere già passate, a meno di clamorose rimonte dell'Anderlecht, ma per ora è fermo a 2 punti e verosimilmente non andrà oltre.
Più combattuta la lotta al terzo posto: la squadra belga da questo punto di vista è già un punto avanti al Gala di Prandelli. Per i turchi la prossima partita sarà decisiva (a Bruxelles), ma le speranze sono minime.

Infine lascio il girone più combattuto. Bayer Leverkusen, Zenit, Benfica e Monaco con buona probabilità resteranno aggrappate alla qualificazione fino all'ultimo minuto.
Per il momento le Aspirine sono in testa e consolidano la vittoria a San Pietroburgo nel segno del Sud-Coreano Son Heung-Min: un gol su eccezionale schema da calcio piazzato e una fuga in contropiede rendono vano l'assalto della squadra di Villas-Boas, che va in gol solo nel finale con Rondon, inspiegabilmente partito dalla panchina. 9 punti e primato in vista per i tedeschi.
Il Benfica, invece, risolve nel finale la pratica Monaco con una rete del promettente brasiliano classe '94 Talisca. La squadra del Principato rimane in seconda posizione con 5 punti, ma è fortemente insidiata da Zenit e Benfica che seguono a quota 4.
Nel prossimo turno queste ultime due si affronteranno, ancora in Russia, in una sfida che rischia di lasciare a mani vuote la perdente. Poco dopo il Bayer avrà la possibilità di allungare decisivamente la classifica in casa. Se dovesse farlo, oltre a vincere il girone, lascerà aperta una lotta per il secondo posto a prova d'infarto.

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