giovedì 23 ottobre 2014

Atletico, Borussia e Real vanno spediti, cade ancora la Juventus

Succede di tutto nel mercoledì del terzo turno di Champions League: goleade, giocate sensazionali, espulsioni e tonfi inattesi. Da sottolineare, in particolare, come le grandi formazioni rimangano sostanzialmente distaccate dalle altre, confermando il trend della passata stagione (per maggiori informazioni leggere quest'articolo). 

E' il caso del Liverpool che, dopo una stagione di crescita vissuta nelle zone alte della Premier League (e dopo la perdita di Suarez), riesce a giocare alla pari con il Real Madrid una mezz'ora scarsa. Classico avvio sprint per i Reds che hanno provato a sorprendere il team di Ancelotti con attacchi veloci e movimentati, senza mai riuscire a cavare un ragno dal buco.
Come detto i Blancos non possono tenere le redini dall'inizio. Si limitano, così, ad attacchi poco costruiti, ma inventati dal fantasioso quartetto di seconda linea James-Modric-Kroos-Isco, con la gentile collaborazione di Benzema, Ronaldo e il trottolino Marcelo.
Questo copione va avanti fino al gol di Ronaldo, al 23', poi il ritmo si abbassa e salgono in cattedra i mediani in maglia bianca per amministrare il gioco e mandare in porta i compagni: tra la mezz'ora e il 40' Benzema firma la sua doppietta.
Sotto di tre reti all'intervallo, con un Balotelli incupito oltre ogni limite (sostituito al 45'), gli uomini di Rodgers non possono che alzare bandiera bianca.
Per fortuna dei Reds il Basilea, complice l'espulsione di Serey Die al quarto d'ora, viene beffato dal Ludogorets negli ultimi scampoli di partita (straordinaria conclusione di Minev).
Le Merengues scappano già al termine del girone d'andata volando a quota 9 punti. Il Liverpool si trova invischiato in una battaglia che non si aspettava per il secondo posto con le altre due. Per ora tutti a 3 punti. Gerrard e compagni staranno rimpiangendo la sconfitta con il Basilea.

Cade ancora la Juventus, stavolta sul campo insidioso dell'Olympiacos. Quinta sconfitta nelle ultime sei trasferte di Champions e atteggiamento da rivedere assolutamente. La prestazione monstre di Roberto, portiere dei greci, non può essere una scusante per i bianconeri che, al netto delle occasioni create, hanno concesso un paio di contropiede sanguinosi ai padroni di casa. La punizione è stata inferta da Kasami, vecchia conoscenza del calcio italiano, poco apprezzato ai tempi del Palermo, su una palla persa da Pirlo.
Intanto, nel gruppo A, l'Atletico Madrid ha strapazzato il Malmoe con un pesante 5-0 in cui trova il primo  gol con i Colchoneros anche l'ex Torino Alessio Cerci: finalmente una buona notizia per il calcio italiano.
Ora il girone si complica per i bianconeri, ma non muoiono le speranze perché ci sono ancora due sfide da giocare allo Juventus Stadium e una trasferta insidiosa, ma non impossibile, con il Malmoe.
Tre punti di  ritardo non sono pochi, certamente sono recuperabili. Ora però bisogna iniziare a vincere.

Goleada anche per il Borussia di Klopp. Nonostante la permanenza in panchina di Ciro Immobile i gialloneri hanno calato il poker in casa del Galatasaray di Prandelli. Ancora imbarazzante la difesa dei turchi dopo la pessima uscita all'Emirates Stadium. Più di qualche tassello da registrare per l'ex CT che sembra ormai condannato alla "retrocessione" in Europa League, Anderlecht permettendo.
La squadra belga, infatti, si fa beffare dall'Arsenal nei due minuti finali dopo essere andata in vantaggio con Najar al 71'.

Un motivo d'orgoglio l'Italia può trovarlo in Germania, più precisamente a Leverkusen, dove Giulio Donati (scuola Inter) segna il suo primo gol tra i professionisti con un siluro dalla lunga distanza che sblocca le marcature contro lo Zenit (poi raddoppio di Papadopoulos). Un terzino che con la maglia dell'Italia Under 21 ha fatto vedere grandi cose e, forse, ha lasciato l'Italia e la Serie A troppo presto. Non si è discusso abbastanza sulla decisione dei club italiani di non puntare su di lui, Inter in testa. Ma è risaputo che da queste parti giriamo lo sguardo dall'altra parte molto spesso.

Nello stesso girone delle Aspirine finisce 0-0 tra Monaco e Benfica. La squadra del principato non riesce a sfruttare neanche la superiorità numerica dei minuti finali, finendo per perdere la vetta della classifica a vantaggio dei tedeschi.
I portoghesi, invece, finalisti nelle ultime due edizioni di Europa League, devono svegliarsi se vogliono recuperare terreno. Anche il terzo posto può sfuggire ora.

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